Akròama
AMLETO
di William Shakespeare
con
Marco Pisano
Marcello Enardu
Rosalba Piras
Antonio Caboni
Raffaele Chessa
Lilly Forgbach
Fabio Marceddu
Scenografia e Costumi
Marco Nateri
Luci
Luca Lai
Musiche
Gianni Loi
Regia
Jochen Scholch
Debutto: marzo 1996
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Ha
un taglio decisamente politico, improntato ad un attuale
e realistico pessimismo critico, la lettura della tragedia
"Amleto" che il giovane regista tedesco Jochen
Scholch offre nello spettacolo. Il re non muore, il potere
resiste. Se le macchinazioni talvolta vengono alla luce,
altre trame saranno tessute da sempre nuovi cortigiani,
e il copione quasi identico del potere che si perpetua può
essere ripetuto. Con una risoluta revisione del noto finale,
Scholch impone un impulso circolare al copione shakesperiano.
Dopo la morte del principe di Danimarca non c'è silenzio,
ma ancora le parole dell'ipocrisia politica al servizio
dello Stato, proprio le stesse che il fratricida usurpatore
usava per confermare e giustificare il suo innalzamento
al trono. Questa volta infatti l'"Amleto" non
si conclude con l'ecatombe purificatrice che trascina con
sé i corrotti, ma afferma una continuità che
virtualmente ha le sembianze del re Claudio, e che simboleggia
soprattutto l'energia perpetuamente rinnovata del potere.
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