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Estratti stampa - Donne di mare
Nicola Arrigoni
ROMANENGO RILEGGE I MITI ANTICHI
Confrontarsi col "mito" vuol
dire soddisfare la necessità di collocare l'uomo entro
un ordine a partire dal quale l'uomo stesso trova il senso
della sua esistenza. Andare alla ricerca dei luoghi del mito
vuol dire individuare le spiagge sulle quali esercitare il
bisogno di ordine per raccontare una favola senza tempo che
racchiude in sé ogni tempo. Al mito si dedica la compagnia
sarda Akròama, attenta a recuperare la matrice comune
di una cultura mediterranea che nella grecità individua
l'atto fondante dell'Occidente, o almeno di una parte di esso.
"Donne di mare" è un viaggio poetico all'interno
del mito al femminile. La navicella di Akròama salperà
proprio da Romanengo: lo spettacolo viene presentato infatti
in prima nazionale ed è il frutto di un percorso al
femminile su tre figure della mitologia greca. Cassandra,
la sacerdotessa di Apollo, Nausicaa, figlia del re dei Feaci
e Calipso, la ninfa innamorata di Ulisse. A vestire i panni
delle tre donne del mito sarà Alice Capitanio, affiancata
da Elena Sakharova e Stefanie Tost. Completeranno la compagnia
un gruppo di attrici che hanno partecipato al laboratorio
tenutosi i giorni scorsi al Galilei. "Donne di mare"
è l'ultima tappa di un percorso all'interno del mito
che ha avuto come puntate precedenti gli allestimenti "Odissea",
"O ciclope", "Stanza con giardino", "Troiane",
"Broken Juliet" e "Medea". L'autore del
poema mediterraneo è Lelio Lecis, che ha riletto, utilizzando
le fonti letterarie greche, i tre personaggi. Il Mar Mediterraneo
è il protagonista indiretto delle storie delle tre
donne del mito. Dal mare arriva Ulisse, oggetto d'amore per
Calipso e Nausicaa; dal mare arriva Cassandra, prigioniera
di guerra di Agamennone, uccisa da Clitennestra, non prima
di aver predetto le sventure della stirpe degli Atridi. Il
mito, riletto da Lelio Lecis, viene raccontato attraverso
lo scorrere delle vacanze di due turiste tedesche su una spiaggia
della Sardegna. Salsedine, tepore marino, venti che stimolano
riflessioni e passioni. Partendo da un punto di vista contemporaneo,
"Donne di mare" affronta e si confronta con i temi
da sempre drammatici delle dee elleniche e delle eroine dell'epica
e della tragedia greche. Il viaggio sulle onde del mito inizierà
stasera e domani al Galilei, in nome di un desiderio: rileggere
il mito per individuare il senso esistenziale dell'uomo, protagonista
della realtà.
LA PROVINCIA, venerdì 14 dicembre
2001
A. Galv.
ARRIVANO DAL MARE I RACCONTI DEL MITO
Il Galilei ha confermato la propria vocazione
alla ricerca, proponendo lo spettacolo "Donne di mare"
in prima nazionale, realizzato da Akròama. Lo spettacolo
si apre con l'ingresso in scena di due tedesche - Elena Sakharova
e Stefanie Tost - in vacanza in Sardegna. La loro noia si
scontra con la pace paradisiaca della Costa Paradiso. La lettura
dell'Odissea diventa l'urlo che schianta il silenzio. S'inserisce
un filmato. E' un ricordo, la ricongiunzione con l'archivio
della coscienza collettiva. Le onde del mare riportano lo
spettatore al tempo di Cassandra, alias Alice Capitanio. Le
armonie variopinte, profumate di pomodoro, basilico e olio
d'oliva, fanno da sfondo alla sua tragica vicenda. Vivere
nella colpa e lavare le sue vesti lacere nella schiuma rabbiosa
del mare accresce il dolore lancinante che le procura il ricordo
dell'omicidio del marito e l'unione col proprio figlio. Il
coro delle fanciulle - otto interpreti cremasche che hanno
partecipato al laboratorio di ricerca tenuto da Lecis a Romanengo
- le fa da contrappunto. Il viaggio prosegue fino alla terra
dei Feaci dove s'incontra Nausicaa. L'ultima tappa ha il colore
del sangue bollente che scorre nelle vene di Calipso e diviene
un veleno fulminante per Ulisse. La vita eterna al fianco
della ninfa si rivela insopportabile per il suo corpo mortale.
A nulla valgono le moine delle mille trasfigurazioni di Calipso.
Il destino di Ulisse è l'eterno viaggio. Quello di
Calipso l'infelicità. Applausi.
LA PROVINCIA, domenica 16 dicembre 2001
AKROAMA IN SCENA CON "DONNE
DI MARE"
[
] La storia è una storia
di luce e sole, di tragedia e mare, di struggenti e ammalianti
emozioni. Il mondo mitico verrà raccontato attraverso
lo scorrere delle vacanze di due turiste tedesche su una spiaggia
della Sardegna. Salsedine, tepore marino e venti stimoleranno
riflessioni e passioni. Un punto di vista contemporaneo affronterà
e si confronterà con i temi da sempre drammatici delle
dee elleniche. "Donne di mare" è anche una
solida e affascinante trasposizione che cattura e trasporta.
Nello spettacolo si ricorrerà all'uso del video sia
come spazio scenico, sia come fattore metafisico: memorie
e immagini ricordate che costruiscono e analizzano nei dettagli
il cammino e la maturazione di queste struggenti e insostituibili
figure femminili. [
]
IL NUOVO TORRAZZO, sabato 15 dicembre
2001
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