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Estratti stampa - Fortissimo
Angelo Porru
"FORTISSIMO", STORIA MINIMA DEGLI SQUALLORI QUOTIDIANI
[
] Marcello Enardu azzarda il passo
da autore, e sulla scena va Fortissimo. Stasera il debutto
come firma in regia e nella stesura dei testi, coglie l'occasione
di una rassegna interessata agli allestimenti meno convenzionali.
[
] Ispiratore del conciso teatro di Enardu è
il delirio creativo raccontato da Jean Vauthier de "Il
personaggio combattente", storia esemplare di genio e
sregolatezza. Stanze di hotel immiseriti, slanci improvvisi,
pensieri introversi, mete luminose e squallori quotidiani
incorniciano la perenne inquietudine di uno scrittore in vena
desolatamente arida. Come in una laica via crucis, fogli strappati
e cancellature veementi segnano le tappe del disagio artistico.
Compiaciuti dell'atmosfera decadente, lo riportano in palcoscenico
lo stesso Enardu in compagnia di Francesco Casu. Una colonna
sonora che raccoglie a pari titolo musica, rumori e parole,
dà voce ai tormenti ed alle estasi colti dalle pagine
di Vauthier. [
]
LA NUOVA SARDEGNA, 27 dicembre 1988
Angelo Porru
ANTICA POESIA IN UNA STANZA
[
] Mobili esausti da anni di servizio,
riviste abbandonate sulle sedie da chissà quali clienti,
luci al risparmio accolgono l'estro inquieto. In albergo,
ricucendo gli scampoli di una giovinezza insofferente alle
regole, la crisi cerca una pezza. Di più, se ancora
è possibile: nuovi stimoli, idee schiarite, invenzioni
lontane dall'ovvio. Un'iniezione di ritrovato talento, insomma,
nella vena quasi esangue che alimenta l'espressione artistica.
I tasti di una logora macchina da scrivere si affannano a
catturare spunti, aggettivi impreziositi, parole evocatrici.
Le pagine di un romanzo in gestazione attendono personaggi
e pensieri ordinati. Ma la fabbrica di immagini letterarie
soffre di umori instabili. Segni nervosi, carte gualcite,
correzioni continue feriscono invariabilmente le pagine. Di
Giorgio Pellerman, creature per le righe a stampa, nessuno
conoscerà l'opinione sull'essenza poetica. Il progetto
ambizioso di un racconto dove risuoni la leggerezza del verso
è destinato a restare abbozzo. Prigioniero della stessa
camera in cui si è costretto il suo ideatore tormentato.
L'energia d'attore di Marcello Enardu destina scatti ed eruzioni
di vitalità cieca all'ospite d'albergo. Toni tra il
predicatorio e l'allucinante, battute beffarde, scarti bruschi
nel timbro disegnano una personalità in subbuglio.
Qualche inciampo nella regia (pure di Enardu, all'esordio
nel ruolo, modellando e ritagliando un copione di Jean Vauthier)
trova a compenso l'ottima sintonia con la musica elettronica
di Francesco Casu. Quasi una seconda presenza sulla scena,
figura preziosa di un'opera che prevede solitario il proprio
protagonista. In perfetto cliché romantico, tra arte
e follia.
LA NUOVA SARDEGNA, 29 dicembre 1988
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