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Estratti stampa - La caduta

Leonardo Sole
TEATRO DI RIVOLTA PER CHI MUORE DI LAVORO

Un corpo per raccontare. Un racconto che vuole essere una denunzia degli ormai quotidiani incidenti sul lavoro, fatti rientrare dal disinteresse generale nell'universo ambiguo e mistificante della fatalità. Rose Rosse Internazionale si ribella. La forza della ribellione è dichiarata dalla violenza dei corpi che scattano come frustate e vibrano per intime delicatezze, fino ad assumere pose statuarie (ma è un attimo) o raccolte, in cui il peso del corpo si addensa su se stesso per stanchezza e senso di morte. Nello spettacolo del gruppo Rose Rosse Internazionale, un esempio asciutto e convincente di teatro danza. […]
LA NUOVA SARDEGNA, giovedì 27 agosto 1998

Agata Motta
PERSA LA FALCE RESTA IL MARTELLO A FERMARE LA "CADUTA" NELLA COSCIENZA DELLA MORTE

Sembrerebbe di aver messo troppa carne al fuoco, invece questa "Caduta" di Franco Gaudiano e Vinicio Fikus Frigau, proposto al Libero per la rassegna "Giovani Registi Italiani", possiede grazia e levità perché utilizza i diversi mezzi espressivi senza esasperarne i caratteri, proponendo spunti che subito di smaterializzano in una danza che, pur impegnata nella forte gestualità legata al lavoro manuale, scioglie e allenta ogni tensione. […] Piccoli frammenti, in bilico tra cronaca e commento, in cui è presente la straniata percezione della tragedia imminente, lo sgomento risveglio di chi va a lavorare senza gioia, lo scempio del corpo disfatto sull'asfalto, la solidarietà dell'amico sul posto di lavoro, l'ironico resoconto, attimo per attimo e piano per piano, di un corpo che precipita da un grattacielo. Sempre, comunque, resta intatta la dignità del lavoro che riscatta ogni morte e ogni incidente; esso è simbolicamente presente negli umili oggetti del muratore disseminati sulla scena, oggetti che talvolta diventano parte integrante di animate coreografie. La scelta musicale di Claudio Galleri, che spazia dal repertorio classico a quello popolare e al rap, accompagna la danza degli interpreti, i cui movimenti riproducono tensione, agilità, fatica, sudore e riprendono gli scorci offerti dai dipinti di Caillebotte e Tiepolo proiettati sullo sfondo. […]
IL MEDITERRANEO, domenica, 19 aprile 1998

Paolo Ruffini
NON ESCE DALL'HABITAT CORPOREO LA DRAMMATURGIA DEL MOVIMENTO

[…] Irrompe sulla scena uno spaccato sociale, ovvero le morti bianche sui cantieri e l'assillante martellamento di quel pensiero, straniante e decisamente duro nell'interpretazione del giovane gruppo Rose Rosse Internazionale, che naviga tra Bologna e la Sardegna. Alta tensione di "La chute", anche se qualche ripetizione di troppo rischia la maniera e le leggerezze da balletto televisivo; ma è il tono doloroso e poeticamente risolto della breve storia di una caduta nel vuoto che archivia le debolezze formali dello spettacolo. […]
HYSTRIO, n. 2 1998

Claudio Facchinelli
PULCINELLA E NON SOLO

[…] Fra le cose più significative è da segnalare "La chute", prodotta da Rose Rosse Internazionale di Cagliari, finalista al Premio Scenario. La struttura drammaturgica piana, ma ricca di riferimenti figurativi, alterna i modi del teatro danza alla parola, e trova la sua forza proprio nella reiterazione, attingendo una intensità che trascende l'assunto di denuncia degli incidenti sul lavoro, grazie alla forza evocativa del gesto e dell'immobilità.
SIPARIO, novembre 1997

Enrico Pau
DOLENTI CADUTE A RITMO DI RAP

[…] "La chute" che vede in scena lo stesso Gaudiano, Italo Baldini, Corrado Licheni e Francesca Massa, si fonda sulla sovrapposizione di diversi linguaggi, primo fra tutti, e forse quello che tiene unito il tutto, quello della danza. Sul palco, che sullo sfondo presenta delle impalcature da cantiere, si muovono i danzatori con movimenti che rivelano, nella loro stilizzazione, la ripetitività dei gesti compiuti dagli operai nei cantieri. Uno spettacolo rigoroso che si avvale di una solida colonna sonora che va dalla musica rap a quella barocca, che fa da sfondo alla gestualità e alla recitazione, quasi epica, degli attori chiamati ad un perenne movimento del corpo, lungo appunto come la caduta di cui si parla nel titolo, una caduta che qui diventa metafora di una condizione umana estrema e dolorosa a dispetto del cosiddetto progresso.
LA NUOVA SARDEGNA, 21 ottobre 1997

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