Akròama
SPACCIO
di Rosalba Piras
da "La corriera stravagante" di John Steinbeck
Con
Rosalba Piras
Impianto scenico
Valentina Enna
Luci
Luca Lai
Musiche originali
Franco Saba
Aiuto regia
Raffaele Chessa
Regia
Rosalba Piras
Debutto: Gennaio 1986
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Liberamente ispirato al
romanzo "La corriera stravagante" di Steinbeck,
lo spettacolo è una sorta di rielaborazione dello
spirito del testo che raccoglie in parte alcune delle atmosfere
del libro, fotografando in un ipotetico spaccio la sua proprietaria,
Alice, sola nel proprio locale a ricordare momenti felici
ed occasioni mancate, mentre consuma le sue giornate nell'alcool.
Alice è una donna che annega nell'alcool l'orrore
di una vita grigia, bruciata dietro il bancone di un bar
"lontano da ogni cinema, lontano da ogni balera".
Il marito è un individuo lercio, violento: l'ha cacciata
dalla stanza e mentre si aggira tra le lattine vuote, gettate
per terra da una clientela greve e volgare, scopre che passato
e presente non le danno scampo. Nessuna via d'uscita, salvo
quella di un colpo di pistola alla tempia. Tra le bottiglie,
che l'aiutano a stordirsi e ad affondare lentamente all'inferno,
Alice trova consolazione in un juke box che le rimanda beffardamente
le canzoni di Gershwin. Più in là, un flipper
che si accenderà all'improvviso sul palcoscenico
buio al momento del suicidio: allegri lampi di luce e cento
sinistri scampanellii di un oggetto simbolo degli Usa. Su
questa traccia Rosalba Piras ha costruito la sua prima prova
d'attrice. Aggressiva, grintosa e disperata, ha riempito
Alice di fragilità, soprattutto quando - in un monologo
annebbiato dall'alcool - affiora il ricordo della prima
volta: tutt'altro che dolce, uno stupro che sarà
difficile dimenticare.
In un bar qualunque di un posto qualunque ci sarà
sempre un'Alice dietro il bancone. Una ragazza dagli occhi
grandi e curiosi, una perdente che ha creduto, come tanti,
di poter vincere.
Puntando su speranze e occasioni mancate, sogni e fallimenti,
Rosalba Piras ha centrato il profilo dell'Alice di Steinbeck.
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