Akròama
STORIAFINTA
di Lelio Lecis
Con
Elisabetta Podda
Valeriano Gialli
Scenografie e costumi
Valentina Enna
Musiche
Mark Isham
Johannes Schmoelling
Regia
Lelio Lecis
Debutto: novembre
1989
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Sospeso fra immedesimazione
e distacco, fra passione e straniamento, tenerezza e ironia,
un uomo, solo, guarda il mare e narra a se stesso una storia
d'amore: la inventa o la ricorda con ambientazioni esterne
affascinanti, che non servono tuttavia a sollevarlo dall'inconsistenza
della sua banale quotidianità. Lo sconosciuto che
ricorda è Valeriano Gialli, incollato al volante
in una giornata di pioggia. La ragazza che conosce è
Elisabetta Podda, che impersona una giovanissima in fuga
da una famiglia carrieristica americana e ora approdata
in una setta religiosa tipo "I Bambini di Dio".
Insieme fanno un viaggio, percorrono una Sardegna che scorre
monotona nella cornice del finestrino della macchina. L'amore
negli squallidi alberghetti fuori stagione, fobie sessuali,
l'angoscia e poi, perfino la noia. Fino alla morte di lei,
che in scena si muove come una bambola Lenci, gambe aperte
e pupille fisse sotto improbabili cappellini a fiori.
Con questo spettacolo Akròama passa dal teatro del
gesto a quello di parola, dall'immagine alla narrazione,
dalla fotografia al diario dei sentimenti. Scritta agli
inizi degli anni Ottanta come sceneggiatura cinematografica
e destinata in origine a un'opera video, "Storiafinta"
può esser considerato un esempio italiano di quella
tendenza che ebbe successo soprattutto attraverso i romanzi
americani "Meno di zero" e "Luci di New York".
Nell'edizione teatrale il testo mantiene una struttura di
sceneggiatura e gli attori recitano sia i dialoghi che le
didascalie.
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