Una piccola indiana disobbedisce agli ordini del padre e richiama a se gli spiriti dei boschi, tra questi una vecchietta bizzarra e veggente le annuncia l’arrivo di conquistatori stranieri. Nel frattempo il governatore inglese Ratcliffe, accompagnato dal riverente servitore e dal suo esercito, sbarcano nel nuovo mondo con l’intento di conquistare terre e arricchirsi costruendo autostrade, palazzi, industrie e tanto inquinamento al posto dei boschi. Ma gli indiani non sono disposti a dividere la loro terra, perciò la guerra tra i due schieramenti è vicina e sembra non lasciare alternative, fino a quando la giovane indiana Pocahontas e il coraggioso comandante John Smith affermano col loro pacifico incontro la possibilità di uno scambio e di un accordo tra due popoli diversi. Il rispetto per le differenze, la curiosità nei confronti del diverso sono le ragioni per poter rimediare all’inevitabile conflitto. Tra colpi di scena, danze indiane e ombre provenienti dal buio dei boschi, la storia si snoda coinvolgendo i bambini in questa romantica favola moderna che mette l’accento su quanto può essere ridicolo “lo scontro” fine a se stesso, e ironizza sulla testardaggine di chi non cambia mai opinione. E così anche la guerra viene presentata come l’inarrestabile capriccio di due capi ottusi che vogliono averla vinta a tutti i costi.
E se purtroppo nella realtà la storia non ha un lieto fine, in teatro, dove non si è costretti a seguire con testardaggine copioni predefiniti, ogni finale diventa possibile.