Basato sul più importante romanzo della letteratura italiana, scritto nel 1827 e pubblicato nella versione definitiva nel 1840 da Alessandro Manzoni (scrittore, poeta e drammaturgo  Milano 1785-1873), “Questo matrimonio non s’ha da fare” racconta le vicende ingarbugliate di due giovani, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, che si incrociano nel contesto storico dell’ Italia del 1600, durante la dominazione spagnola e la peste.

I due promessi stanno per sposarsi, quando un signore del luogo, Don Rodrigo, decide, per scommessa,  di contrastare le nozze ed invia due suoi bravi per minacciare Don Abbondio, il curato incaricato di celebrare il matrimonio, affinchè non sposi i giovani; il povero curato, suo malgrado, esegue l’ordine, imbastendo a Renzo delle scuse per rinviare le nozze ma, il giovane, non vedendoci chiaro, lo costringe a rivelare la verità e , dopo essersi consultato con Lucia, decide di chiedere aiuto all’avvocato Azzecca Garbugli, senza, però, ricavarne alcuna soluzione.

In seguito ad un fallito tentativo dei due promessi di farsi sposare dal curato con l’inganno, e scoperta l’intenzione di Don Rodrigo di rapire Lucia, si arriva alla decisione di fuggire: Renzo a Milano e Lucia a Monza; segue un lungo periodo di separazione che troverà il suo lieto fine solo quando gli innamorati si ritroveranno al lazzaretto di Milano dopo varie peripezie, personaggi illustri e non, e durante gli anni in cui l’Italia veniva colpita dalla peste. Lucia scioglierà il suo voto fatto alla Madonna, Renzo perdonerà Don Rodrigo, ammalato e ormai morente, e Don Abbondio celebrerà finalmente le nozze.

NOTE DI REGIA:

  “Questo matrimonio non s’ha da fare” nasce con l’intento di invogliare i giovani studenti alla lettura del famoso romanzo del Manzoni, da sempre materia di studio nelle scuole, attraverso una rilettura in chiave parodistica delle vicende dei promessi sposi.

Nonostante la trama rimanga, comunque, invariata, lo spettacolo lascia spazio alla contaminazione moderna di figure più o meno note della televisione e del cinema che, attraverso un linguaggio più attuale, danno ai personaggi del Manzoni un colore e una vivacità fuori dalle righe. Sarà Alessandro Manzoni stesso, impersonato da uno degli attori, a narrare i trentotto capitoli del romanzo che, qui, verranno condensati in un atto unico della durata di circa 60-70 minuti. Si avrà, cosi, un impatto forse più immediato e divertente con un opera dall’importanza storica e culturale di uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, o, almeno, questo vuole essere il proposito.