“i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle,
ne presero per mogli quante ne vollero…”
(Genesi 6, 1-2)
Da questi passi biblici e soprattutto dai libri di Enoch nasce la storia o leggenda degli “angeli caduti”. Su tali creature esistono molteplici leggende, la più comune delle quali afferma che essi continuano a muoversi nelle viscere della Terra (non possono vedere la luce) fino al giorno del Giudizio Universale. L’unione tra angeli caduti e le donne terrestri diede origine alla stirpe dei giganti. I Giganti sono presenti in diverse culture e religioni, ed anche nella cultura greca i giganti (titani, ciclopi) nascono da un’unione tra divinità e mortali.
Lelio Lecis parte da queste storie, leggende ed altre simili per indagare maggiormente sugli angeli, figure importanti nel pensiero popolare occidentale, ma anche sull’astrofisica contemporanea e sulle regole matematiche dell’universo. Molte leggende derivano dalla storia degli angeli caduti e dalla loro condanna a vivere nelle tenebre, senza poter vedere mai la luce del giorno, fino alla fine dei tempi. Tra queste la più nota in occidente è sicuramente quella di Nosferatus.
Lo spettacolo narra di Semyanza (capo degli angeli caduti), inizialmente fuggito in Sardegna con la sua donna, dove ha dato origine alla stirpe dei giganti sardi e successivamente sposatosi in altri luoghi ha generato altri figli tra cui: Atonie De Saint Exupery e Charles Lindbergh. Lo spazio scenico è ispirato alla “Gerusalemme Celeste” decritta da Giovanni nell’Apocalisse e trasferita in uno spazio metafisico