Il più grande poema epico della letteratura greca, l’Iliade, viene qui raccontato attraverso le gesta dei personaggi “chiave” della guerra di Troia: amori, vendette e passioni che si intrecciano, tra storia e mito, in una trama degna di una vera e propria telenovela o, come diremmo oggi, una fiction televisiva, in cui viene data grande rilevanza agli Dei del mito greco che, dall’alto del Monte Olimpo, decidevano, un po’ per noia e un po’ per gioco, le sorti dei mortali. Ed è cosi che lo spettacolo ha inizio: Zeus, il padre di tutti gli dei, affida a Paride, principe Troiano, il compito di scegliere quale sia, tra tutte, la Dea più bella; secondo il mito, egli scelse Afrodite, la dea dell’ amore, che gli donò, in cambio, Elena, la donna più bella del mondo ma, aimè, la moglie di Menelao, il Re di Sparta. Scoppia, cosi, la prima guerra mondiale: Occidente contro Oriente, Achei contro Teucri alla riconquista dell’onore perduto.
Il taglio narrativo, tutt’altro che serio, è una rilettura ironica e divertente di alcuni dei passaggi più famosi dell’opera, al fine di avvicinare lo spettatore a questo grande classico, tema di studio negli istituti superiori, ma in maniera inconsueta e originale.
Note sull’ autore: L’esistenza storica di Omero, il più grande poeta della letteratura greca antica, è incerta quanto le sue origini e la sua collocazione storica, che secondo alcuni viene inquadrata attorno all’ VIII secolo a.c. ; a lui vengono attribuite diverse opere, tra cui le più famose: l’Iliade e l’Odissea; originariamente tramandate oralmente dai cantori e solo in seguito riportate per iscritto. Scritte in esametri di 24 libri, narrano entrambi di gesta eroiche ma con una netta differenza di stile e contenuto; il primo è, infatti scritto da un giovane Omero, e racconta l’ira di Achille durante i 51 giorni della guerra di Troia, il secondo è scritto da un Omero più maturo, e narra le vicende che accompagna Odisseo, Re di Itaca, nel suo ritorno a casa dopo la fine della guerra.