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Stagione Cagliaritana Del Teatro Contemporaneo
Novembre
1991 / Marzo 1992
7-8-9-10
novembre
I Gemelli Ruggeri e Vito
I MISTERI DI VILLA FLORA
21-22-23-24
novembre
Akròama
TROIANE
28-29-30 novembre / 1 dicembre
Daniele Luttazzi
CHI HA PAURA DI DANIELE LUTTAZZI?
4-5-6-7 dicembre
Teatro Nero di Praga
NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
4-5-6-7 dicembre
Magazzini
PARADISO
10-11
dicembre
Ariatic
AUS FLUG
18 dicembre
Severino Gazzelloni
CONCERTO DI NATALE
21 dicembre
Michele Serra e Gianni Minà
BACKSTAGE
16-17-18-19 gennaio
Banda Osiris
OPERA OMNIA
30-31 gennaio / 1-2 febbraio
Krypton
ME DEA 2
6-7-8-9 febbraio
La Compagnia Italiana
CUORE
27-28-29 febbraio / 1 marzo
Living Theatre
IL METODO ZERO
5-6-7-8 marzo
Attori e Tecnici
AMLETO
IN SALSA PICCANTE
UNIONE
SARDA
19 ottobre 1991
UN TEATRO FATTO APPOSTA PER LE UTOPIE
Tutto nuovo, teatro e staff. L'Akròama sembra essersi stancata
di navigare nelle acque anguste della sperimentazione. Così quest'anno
inaugura la sua stagione cagliaritana con un teatro imperlinato di cortesie
ormai rare per chi vuole abbandonare le sicurezze della TV - le Saline
hanno foyer e galleria, 332 poltrone comode, parquet, biblioteca e parcheggi
- non fa mistero di voler allargare il suo pubblico, ed ha scippato gran
parte della direzione organizzativa alla CEDAC, onnipresente nella stagione
di prosa.
Al Teatro di Sardegna CEDAC (due aziende differenziate soprattutto nei
consigli di amministrazione) son comunque rimaste sufficienti energie
per annunciare - tra qualche giorno - l'innesto di Luca Ronconi, Gabriele
Vacis, Leo De Berardinis e Peter Brook in un cartellone che altrimenti
apparirebbe polveroso. Come gli anni scorsi.
Sarà davvero una bella battaglia. Il teatro ha bisogno di idee
che si contrappongano, detesta le facili omologazioni, non si lamenta
mai se gli si offre una marcia di vitalità in più.
La stagione Akròama alle Saline esordisce il 7 novembre con
I misteri di Villa Flora, raccontati da Vito e i Gemelli Ruggeri
- parodia semiseria di tre comici lanciati e triturati dalla televisione
- e si conclude il 5 marzo con Amleto in salsa piccante, gli Attori
e Tecnici che immaginano l'attore scespiriano nella cucina del castello
di Elsinore, la regina che ordina piatti afrodisiaci, la bella Ofelia
che viaggia solo a forza di yogurt.
In mezzo, una miscela di teatro contemporaneo - spezzato dalla danza di
Cornelia Wildisen che il 10 dicembre propone la sua nuova coreografia
- fatta di comicità e cattivi pensieri. Tutto per raccontare le
utopie di questo fine secolo. Utopie spezzate nel caso dei Magazzini:
il loro Paradiso (4 dicembre) recita a memoria l'ultima parte della
Commedia dantesca, soffermandosi sul cielo beato fin troppo offuscato
da dubbiose verità. Utopie funeste con i Krypton che in
Me Dea 2 (30 gennaio) sezionano l'eroina di Sofocle addobbandone
le perversità con raggi laser e gli insegnamenti dell'elettronica
a teatro.
Utopie rinate dopo il grande buio della dittatura comunista con il
Teatro Nero di Praga (13 dicembre) che nel Paese delle Meraviglie,
parla della Cecoslovacchia mitteleuropea, la infarcisce di trucchi e filmati
e per evocarne il sogno, si lascia andare a sensualità che con
il racconto di Lewis Carrol hanno solo lontane parentele. Utopie mediterranee
infine con Troiane di Euripide (21 novembre) e Lo straniero
di Camus (20 febbraio), proposti dalla regia di Lelio Lecis con gli Akròama
e intenzionati a rivisitare più l'epopea degli sconfitti che la
vanagloria dei vittoriosi. "Non vorrei attardarmi sterilmente sulla
cultura degli oppressi - dice Lecis - con le loro idee dubbiose, la loro
ricerca di novità per conquistare la libertà di vivere che
hanno rimesso in moto la storia. Più di una volta".
Nel cartellone dell'Akròama, la comicità s'è ritagliata
una posizione precisa e non da oggi. La condizione è che si tratti
di satira allusiva, mai becera, mai fatta per far ridere i potenti di
turno. Per intenderci, si può voltar pagina con le vignette di
Forattini oppure fermarsi sugli strali acidi, talvolta cervellotici, di
Massimo Bucchi.
Daniele Luttazzi (Chi ha paura di Daniele Luttazzi, il 28
novembre) è comico soltanto a suo modo, non sopporta la notorietà
- almeno finora - manda a quel paese la comicità rabberciata di
Maurizio Costanzo, cerca di trasformare il moralismo in terrorismo e si
diverte ad inventare monologhi per sconfiggere le sue paure.
Idem per Cuore (6 febbraio), stravolto e farfugliato dalla Compagnia
Italiana. Poche attinenze con De Amicis, molte con la trasgressione
rabbiosa di Michele Serra. Quel Michele Serra che assieme a Gianni
Minà, porterà a Cagliari (il 21 dicembre) Back Stage,
un musical dove l'amarcord è un'optional modellato sulle forme
di Shell Shapiro, il musicista dei Rockes che s'è divertito a trasferire
in musica le nevrosi di più generazioni.
Marco Manca
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