Domani Akroama ripropone “Giorni felici” di Beckett

.La commedia inizia con un'immagine semplice ma allo stesso tempo terribile: al centro di un monticello sepolta fino alla vita Winnie, una cinquantenne ancora "ben conservata", che ha a portata di mano una grande sporta nera e un parasole. Dietro di lei, nascosto, il marito Willie, già sulla sessantina. La giornata di Winnie è ritmata dal campanello di una sveglia. Allegra e ottimista, la donna trascorre il suo tempo lavandosi i denti, pettinandosi, mettendosi il rossetto, limandosi le unghie, facendo l'inventario che la sua sporta contiene. Ma soprattutto rievoca ricordi di momenti felici, affermazioni di fiducia, preghiere, canzoni. Willie, invece legge un giornale pronunciando ogni tanto una frase che vi ha trovato e che da la stura al monologare della donna. Ogni tanto ridono insieme. La chiave dell'opera sta in questa felicità della donna che non vuole ammettere la sua infernale esistenza. Lei continua ripetere di essere felice. Cosa si può desiderare di più? Ha la sua borsetta, la spazzola, lo specchio, persino una pistola che potrebbe porre fine alla sua esistenza.

La Nuova Sardegna - 28 novembre 2012

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