23 maggio 

 Coop. Sirio 

SPOGLIARELLO
di Dino Buzzati
regia di Marco Nateri

Marta Proietti Orzella
e
Chiara Vittone all’arpa
Loredana Cabras al flauto traverso

 

Un altro ritratto di donna dopo la mia prima regia fatta nel gennaio 2006 con “La parrucca” di N. Ginzburg: una donna al centro del teatro da camera di D. Buzzati. “Spogliarello”, scritto in sette episodi racconta l’ascesa di una “ragazza di vita”, mantenuta da un ricco signore per arrivare fino alla morte (forse!), in un letto d’ospedale passando attraverso l’incontro con la vedova del ricco amante, la zia, l’esilarante scena in questura, il confessore…In questo mio allestimento ho scelto di ambientare la pièce in una sorta di camerino (boutique) o semplicemente potrebbe anche rappresentare un “cabinet” nella stanza da letto matrimoniale dell’Ing. Taravelli Francesco: una grande parete specchio, un appendiabiti (quelli usati nelle sartorie), dove saranno appesi i numerosi abiti della nostra protagonista, un pavimento (moquette bianca) e uno sgabello anch’esso bianco con base d’acciaio, a delimitate la stanza un gruppo di lampade neon che fungono da ribaltina. Quindi bianco, specchio, acciaio, neon, costumi molto colorati (anni Sessanta). La strana ascesa della nostra Velia, dal lusso piano piano attraverso un gioco di luci de di disordine della stanza si arriverà alla povertà definita dagli stessi abiti suoi, abiti lussuosi di un tempo che diventeranno cenci su cui abbandonarsi. Il tutto giocato in un ritmo serrato, divertente, accompagnato dalle musiche in scena di un’arpista e una flautista. Ricordarsi della grande abilità del nostro autore: verso la pittura e il fumetto: “Il fatto è questo: io mi trovo vittima di un crudele equivoco. Sono un pittore il quale ha fatto anche lo scrittore e il giornalista. Il mondo invece crede che sia viceversa e le mie pitture non le può prendere sul serio” (da “Poema a fumetti”, Presentazione).

 

 

Marco Nateri