domenica 25 aprile 

 La botte e il cilindro 

Freddolina
La principessa dalle mani ghiacciate

di Gabriele Valle
regia di Pier Paolo Conconi

con: Consuelo Pittalis, Stefano Chessa, Luisella Conti, Maurizio Giordo, Nadia Imperio.

musiche: Salvatore Delogu
costumi: Progetto Palco in collaborazione con Claudia Spina e Fabio Loi
scenografie: Progetto Palco in collaborazione con Oscar Solinas
disegno luci: Paolo Palitta
scenotecnica e fonica: Michele Grandi

 

Le figure del “sogno” sono ispirate alle opere dell’artista Angelo Maggi
“C’era una volta una piccola principessa. Naturalmente carina, simpatica e intelligente……….ma con un piccolo e insignificante problemino. Aveva sempre le mani ghiacciate. Proprio così ! L’avevano perciò chiamata Freddolina. Freddolina per questo motivo era sempre triste.”
Così inizia la storia della bambina,che passa l’infanzia senza che nessun medico o stregone riesca a risolvere il suo problema, con grande preoccupazione dei genitori. Il Re e la Regina , quindi, giunti alle soglie del diciottesimo compleanno della loro figlia , decidono di organizzare una  festa grandiosa  e così trovare un fidanzato per Freddolina e invitano tutti i prìncipi e i cavalieri più valorosi: sicuramente la principessa avrebbe  trovato un fidanzato e non sarebbe stata più triste. Fra i tanti pretendenti si presentano anche il Principe Meraviglioso Biondissimo, il Principe Estremamente Pallido e il Principe Dai Piedi di Piombo. Non sarà facile per Freddolina sconfiggere la propria tristezza e convolare a nozze ma alla fine, come ogni fiaba che si rispetti, tutti vissero felici e contenti!
Questa è la trama della vicenda: come vedete si parla di una principessa, carina e simpatica ma con un piccolo difetto. Un difetto,  si sa, può renderci la vita impossibile, un difetto è “un errore” e gli errori sono proprio un problema, soprattutto per I ragazzi e soprattutto a scuola..e a teatro. Beh, Gianni Rodari aveva una sua particolare idea anche di questo problema e ci ha proposto ripensarlo come “errore creativo”.
E così, a partire dall’errore creativo,  la nostra messa in scena  si avvale continuamente dei suggerimenti della “Grammatica”, primo fra tutti  il piacere del giocare con la fantasia. E poi il piacere dei suoni, delle parole, delle filastrocche, delle associazioni libere di immagini,segni e linguaggi diversi. Anche noi alla ricerca di quelle costanti dei meccanismi fantastici, di quel processo creativo che è proprio della natura umana e che è così importante sul piano educativo per gli adolescenti,  che scoprono la felicità di esprimersi e di raccontare, soprattutto con le fiabe e con le drammatizzazioni.
“La principessa dalle mani ghiacciate” è una bella fiaba che l’autore Gabriele Valle, che è di Sassari, ha scritto per la figlia. Il gradimento e l’entusiasmo della bambina hanno convinto l’autore a partecipare ad un concorso Nazionale Di Letteratura Per Ragazzi dedicato alla fiaba, il cui titolo è appunto “C’era una volta …”, che si tiene a Monterchi, in provincia di Arezzo, vincendo  il primo premio nel maggio del 2007.
La drammatizzazione di questa fiaba, divertente e dedicata ai piccoli, ha permesso alla nostra Compagnia, ancora una volta, di valorizzare la produzione letteraria per ragazzi di un autore sassarese e allo stesso tempo di rinnovare il nostro tributo ad uno dei più grandi maestri dell’immaginario, quale è stato Gianni Rodari, ed in particolare alla sua “Grammatica della Fantasia”. Già dal titolo viene messo in evidenza quel paradosso, proprio dello spettacolo, per cui regole e disciplina si accompagnano a ciò che noi pensiamo come sinonimo della più totale, soggettiva, capricciosa e arbitraria libertà: la fantasia. Eppure, con questo saggio agile giocoso e ricco di esempi pratici, Gianni Rodari ci introduce alla piacevole arte di inventare storie…e di metterle in scena.
A quest’arte abbiamo fatto riferimento nel nostro lavoro di riscrittura scenica di “Freddolina, la principessa dalle mani ghiacciate”, combinando la storia di Gabriele Valle con le teorie, le tecniche e gli esercizi di Gianni Rodari.