Domenica 27 aprile 

 L'effimero Meraviglioso 

L'Imperatore Vanesio
di Antonello Santarelli da “Il vestito nuovo dell’imperatore” di H. C. Andersen
regia di Antonello Santarelli

con Francesca Cara, Pier Paolo Frigau, Luca Lecca

 

Sinossi della fiaba originale di H. C. Andersen:

La fiaba racconta dell’arrivo di due truffatori che si spacciano per sarti, capaci di tessere una stoffa dal miracoloso potere di risultare invisibile agli occhi di tutti gli stupidi, gli inetti che ricoprono il proprio incarico in maniera immeritata. I due si presentano alla corte di un imperatore, la cui unica preoccupazione è la cura del suo aspetto esteriore, e in particolare del suo abbigliamento, proponendogli un vestito con questa particolarissima stoffa. Nessuno della corte, tanto meno l’imperatore, ammetterà di non vedere alcun tessuto e, quindi, correre il rischio di risultare un inetto; così la truffa porterà il sovrano a sfilare in mutande per le strade del suo regno, fino a che la voce di un bambino svelerà l’inganno.

 

Nota di regia dell'adattamento:

L’idea di affrontare la famosissima fiaba di Andersen, nasce dalla voglia di muovere una critica ad un potere che, perdendo ogni rapporto con le persone che dovrebbe governare e rappresentare, si ripiega nel proprio narcisismo, che, dal canto suo, richiede sempre nuove risorse economiche per essere alimentato.Nella storia compaiono tre personaggi principali: l’Imperatore, la regina e il sarto truffatore, oltre una breve apparizione di una contadina prima e poi del primo ministro della corte.

Nessuno dei tre è un’anima pura, ma ognuno è vittima e vessatore dell’altro, fino a disegnare una corte grottesca dove regna sovrano l’individualismo.

Nell'approfondire i caratteri, mi sono posto il problema della provenienza del sarto truffatore e del perché arrivi a mettere in piedi questo piano, così ho immaginato che questo personaggio fosse dapprima un contadino a cui il potere dell’imperatore aveva tolto la terra e che poi si trasforma in truffatore per farsi rimborsare del maltolto inventando il raggiro della stoffa invisibile.

A questo imperatore, sicuramente poco acuto, ho affiancato una regina avida, il cui unico pensiero è accumulare denaro e che contrasta continuamente le scelte vanitose e dispendiose del marito. I due si uniscono solo in caso di interesse o di pericolo, per il resto si attaccano di continuo. L’intelligenza, la sensibilità e l’accordo non sono sicuramente le caratteristiche di questa coppia di reali e proprio grazie al clima che regna nella corte il nostro sarto truffatore riesce a realizzare la propria strategia. Anche in questo allestimento il tema principale è quello di denunciare una situazione in cui una maggioranza di osservatori sceglie volontariamente di non far parola di un fatto ovvio a tutti, fingendo di non vederlo e solamente la purezza d’animo e di analisi di un bambino, lontano dalle pressioni dei giochi di potere, svela l’inganno.

Oltre questo, nel nostro allestimento, si vuole mettere in guardia sull’adottare la legge “occhio per occhio dente per dente”, usata dal sarto truffatore, che, infatti, non otterrà alcun rimborso o guadagno dalla sua truffa, ma solamente legnate da parte della regina.Lo spettacolo affronta tutti questi temi in maniera leggera, grottesca e divertente, attraverso un montaggio delle azioni serrato, in cui i personaggi si intrecciano fra loro in un gioco continuo, arricchito da scena, oggetti e costumi che provengono dal mondo dell’illustrazione.