Fuori Abbonamento 09 giugno 2009 

 Domus de Janas teatro 

Nella vita segreta
vicino al cuore selvaggio

di Pierfranco Zappareddu

Regia di Pierfranco Zappareddu
Aiuto regia Stella Sollai

 

Nella vita segreta (vicino al cuore selvaggio) è uno spettacolo in cui i protagonisti sperimentano la perdita di controllo sulla propria vita e la moltiplicazione dell’identità. Si parte da una semplice storia d’amore che poi si rivela un intricatissimo enigma tra incubo e realtà, un sogno di cose oscure e inquietanti, un’ allucinazione che sprofonda negli abissi dell’inconscio.  Tutto ruota attorno ad una donna. Una vicenda misteriosa si svolge intorno a una donna in pericolo, una donna innamorata e nei guai. Ci sono due facce, una realtà e un sogno, forse più realtà e più sogni, e ognuna spesso scivola nell’onirico. Un caos simile a una mente umana, ma chiunque può, deve trovarvi un proprio senso di marcia, basta che sappia viaggiare liberamente all’interno del flusso narrativo. Il linguaggio del teatro resta stupefacente, perché non coincide e travalica quelle delle semplici parole, può unire cuore e cervello, intelletto e sensazioni. Qualcosa che magari non salva proprio la vita, ma è il modo migliore per scoprire ogni volta un nuovo mondo. Io adoro il mistero e l’ignoto: mi piace quando le luci si abbassano, il sipario si apre e io posso provare a entrare.

Pierfranco Zappareddu

 

Poetica della compagnia

La mia parola preferita? Mistero. Se poi c’è una parola che odio, è l’esatto contrario di mistero: soluzione. Adoro i gialli, ma solo al 90%. Quel 10%, il finale in cui si svela tutto, lo detesto. C’è un gran numero di linguaggi e ognuno permette di esprimere delle idee. Io non sono affatto dotato per farlo con le parole. Non ottengo che niente, se per caso oso chiedermi la spiegazione di una delle mie intricate storie. Dopo aver lavorato uno, magari anche due anni per tradurre quelle stesse idee attraverso il teatro, troverei particolarmente assurdo e idiota tornare alle parole. Lo spettacolo è là, perché sovrapporgli un discorso? Il mio processo creativo non consiste affatto nel capire, ma semplicemente nel lasciarsi catturare, nell’innamorarsi di un’idea.

Non so da dove arrivi, forse dal profondo, oppure da stimoli esterni. Vedo lo spirito umano come un magma, una sorta di oceano di idee confuse. Improvvisamente, una di queste idee emerge, ti colpisce: non so perché, credo che la chiave sia sempre il desiderio. Quando succede, lo prendo come un dono, lo accetto: una volta che ti sei innamorato di una idea la cosa è elettrizzante. Cerchi di calarti il più profondamente possibile in quel mondo, di renderlo vero pezzo a pezzo. Come se ti ci perdessi. E’ perdersi è meraviglioso. P.F.

  

Curriculum compagnia

Direttore artistico di Domus de Janas Teatro, padre della sperimentazione teatrale in Sardegna Pierfranco Zappareddu, dopo aver firmato 14 regie teatrali dirigendo il Teatro Studio, I Compagni di Scena e il Teatro Laboratorio Alkestis, si trasferisce, nei primi anni ’70, in una delle maggiori scuole di teatro del mondo: l’Odin Teatret di Eugenio Barba in Danimarca. Per 4 anni si ferma a Barcellona dove continua a scrivere e dirigere spettacoli: Concierto, Il mago è un uomo normalissimo, Janet la storta, Ritratto notturno di un attore, El entierro de la sardina, rappresentati in 11 Paesi europei. Dall’81 è di nuovo in Sardegna a dirigere Domus de Janas Teatro. Promuove la tournée di oltre 90 Compagnie teatrali. I risultati sono nelle cifre: 5.000 spettatori per “La classe morta” di Kantor, 6.500 per “Cafè Muller” di Pina Bausch, 10.000 per la “Carmen” di Gades, quasi 8.000 per gli spettacoli di Lindsay Kemp e più di 10.000 per “La tragedia di Carmen” di Peter Brook. Così scrive la critica specializzata: “Cagliari è diventata a tutti gli effetti una capitale del teatro”. Nel 1987 nasce a Barcellona l’Istituto sardo-catalano, con programmi di interscambio teatrale-musicale e di produzione di spettacoli, sotto la direzione artistica di Domus de janas teatro. Nel 1993/94 organizza a Quartu S:Elena una manifestazione d’avanguardia “Lollas e Cresias”, “Città senza teatro” e “Incontri Teatrali”. Ancora a lui si deve la produzione di ‘Martah, La Passione del corpo, e Punto di non ritorno (‘98/99), ‘Col corpo capisco, Da dove sto chiamando( 2004), Il trucco e l’anima (2005), Gli idioti e Nei sensi la notte (2006), Che tu sia per me il coltello, Ingannevole è il cuore (2007), Domani nella battaglia pensa a me…Finisterre (2008). I suoi spettacoli sono stati recensiti su giornali italiani e stranieri: da  La Repubblica al Corriere della sera, da El Pais a Le Monde, da Libération a Le temps modernes la rivista di Jean Paul Sartre e firme prestigiose: Cesare Garboli, Renée Saurel, Ugo Volli, Italo Moscati, Renato Palazzi, Marc Fumaroli, Xavier Fabregas.