L’invito che da’ inizio allo spettacolo, è in una delle tante parole ed immagini che ogni giorno inondano le sale da pranzo, i soggiorni, le camerette dei più piccoli, là dove sta accesa una televisione. Ma accade talvolta che ad ascoltare ed a guardare le “mille magie” dei tubi catodici ci siano una bambola ed una burattino. E se l’appello invita a far dono dei propri giocattoli a chi non ce li ha, è allora che si può partire, da bambola e da burattino, sulle ali della fantasia e dell’entusiasmo, alla volta dei continenti più lontani: l’Africa, l’America, la Cina.

Il viaggio come strumento di conoscenza soprattutto dei propri simili, solo apparentemente diversi per cultura. Il viaggio per sfatare luoghi comuni stereotipi, e scoprire il significato profondo del dono o meglio del donarsi.

Lo spettacolo nasce da un lavoro di improvvisazione sul tema del dono e del donarsi che la regista e gli attori hanno svolto osservando i rapporti che si instaurano fra i bambini e i loro giocattoli, fra i bambini e le sollecitazioni medianiche che costituiscono un referente pedagogico, nel bene e nel male, al disopra e al di là della formazione che viene dalla famiglia e dalla scuola.