03 giugno 2009 

 Teatro Impossibile 

L'alfabeto di QFQFQ
(una volta qui era tutto quark e gluoni)

di Elio Turno Arthemalle e Ignazio Porceddu

Autori: Elio Turno Arthemalle e Ignazio Porceddu
Collaborazione al testo: Felice Colucci
Attori: Elio Turno Arthemalle e Monica Zuncheddu
Luci e elementi scenici e regia: Teatro Impossibile
Coordinamento organizzativo: Martino Congia
Elementi di costume: Maria Patricia Pinna
Advisor scientifico: Ignazio Porceddu, INAF - Osservatorio Astronomico di Cagliari & Laboratorio Scienza srl.

 

L’alfabeto di Qfqfq è una sorta di ‘racconto didattico’ liberamente ispirato al capolavoro di Italo Calvino, “Le Cosmicomiche”, in cui lo scrittore ligure trasformava ipotesi scientifiche sull’origine dell’universo in storie accattivanti e spassose. Nella trasposizione teatrale dell’opera Qfqfq attende di scorgere qualcosa tra le galassie. Aspetta ormai da milioni di anni e chissà per quanto ancora dovrà attendere. Visto che per una volta tanto non è solo nella sua attesa, ne approfitta per raccontare al pubblico alcune vicende legate alla Grande Storia del Cosmo. In scena anche La Luce, una sorta di svogliato e lento artigiano dei grandi spazi, mai abbastanza veloce e mai abbastanza efficiente. Seguendo l’esempio di Calvino, e col conforto scientifico di un astronomo di professione, lo spettacolo cerca di piegare il linguaggio tecnico per renderlo più comprensibile, permettendo così ad un pubblico più ampio di accedere a teorie scientifiche la cui comprensione richiederebbe un alto grado di preparazione e specializzazione.

Storia Della Compagnia

Il Teatro Impossibile nasce un anno fa. Ne fanno parte Felice Colucci, Martino Congia, Giorgia Farina, Iole Sulis, Elio Turno Arthemalle e Monica Zuncheddu. Non solo produzioni teatrali, ma anche un laboratorio permanente (Furor di Logica, sul mito classico e sul mito mediatico e di consumo), e la Compagnia Stabile dei Ragazzini della Città di Cagliari. Elio Turno Arthemalle e Monica Zuncheddu, uscendo dal riverrun Teatro che contribuirono a fondare e in cui hanno lavorato per oltre dieci anni, hanno deciso di riprendere in mano, sotto una sigla nuova e con diverse modalità, alcuni temi che hanno senato altrettanti percorsi nel loro lavoro. Formatisi entrambi sotto la guida di Rino Sudano, hanno scelto di proseguire nello studio e nell’analisi del teatro di parola: oltre ai classici, negli ultimi anni hanno privilegiato le tematiche politiche e sociali con spettacoli sul mobbing e sul precariato, i progetti didattici e di ricerca, e la sperimentazione dei linguaggi. Inoltre, come in quest’occasione, lavorano ad un’idea di Teatro-Scienza che metta insieme esigenze divulgative e istanze poetiche.

 

Poetica Della Compagnia

La compagnia eredita il meglio del lavoro svolto dai suoi fondatori negli ultimi vent’anni. A cominciare dalla didattica di base, utilizzata non solo come occasione d’approccio alla scena ma come strategia di promozione e condivisione della cultura teatrale, proseguendo con l’impegno sociale e politico. Il tentativo è quello di portare il teatro nel mondo reale e trovare quindi terreni di confronto con scuola, università, ricerca scientifica, mondo del lavoro. La compagnia lavora inoltre ad una reinvenzione dello spazio teatrale, con l’utilizzo di elementi mobili e di supporti tecnologici innovativi e a basso impatto ambientale.