06 giugno 2009 

 Teatro Dallarmadio 

Humo Negro Quintet Quartet
di Alessandro Asuni, Fabio Marceddu, Antonello Murgia, Peppe Papa

di e con Alessandra Asuni Fabio Marceddu Antonello Murgia Peppe Papa

 

Humo Negro Quintet Quartet è scritto a quattro mani da Alessandra Asuni, Peppe Papa, Fabio Marceddu e Antonello Murgia. Sulla scena ad interpretarlo, attraverso canto, recitazione e musica ‘unplugged’, in versione acustica, sono gli stessi autori che ne hanno curato anche la regia. Lo spettacolo di ‘dark cabaret’ dalle venature humor, ruota attorno alla figura di Santos, un ipotetico leader di una band ispanica scomparso prematuramente e ai suoi compagni affranti per questo lutto. I quattro attori musicisti, attraverso brani composti da Antonello Murgia e altri attinti alla tradizione spagnola, italiana e inglese, ripercorrono in altrettanti ‘concerti alla memoria’, le tappe della carriera umana ed artistica del loro compianto leader. Ora che il loro punto di riferimento è venuto a mancare, l’ormai ex-quintetto è allo sbando. Sul palcoscenico gli interpreti sciorinano aneddoti, curiosità, momenti memorabili vissuti durante le loro numerose tournée e concerti. Ognuno attraverso una serie di siparietti da avanspettacolo lo ricorda a modo suo e lo incensa in una sequenza di discorsi commemorativi a volte sentiti e commoventi altri esilaranti, infarciti di enfasi, luoghi comuni, frasi di circostanza e grondanti di retorica e buonismo, in un crescendo ironico e grottesco. Mentre il fantasma del protagonista ‘abita la scena’. 

la compagnia ‘teatro dallarmadio’ 

Humo Negro Quintet Quartet è l’ultimo lavoro della compagnia Teatro dellarmadio che conta cinque anni di vita e un curriculum di tutto rispetto. Il battesimo è avvenuto al teatro Valle di Roma nel 2005, durante la finale del Premio Dante Cappelletti, dove erano in concorso con lo spettacolo Risvegli. I soci fondatori dell’associazione sono l’attore cantante Fabio Marceddu, l’attore musicista Antonello Murgia, la scenografa regista Paoletta Dessì (regista degli spettacoli Emergenze artistiche e La Scala di ferro) e l’attore Raffaele Marceddu. Col loro primo lavoro, Bestie Feroci, scritto e ideato nel 2004 da Fabio Marceddu e Antonello Murgia conquistano il primo premio al Festival Internazionale L'altro teatro" Teatro Pan 2007, XVI edizione. Bestie Feroci è il primo spettacolo di una trilogia, di cui fanno parte Risvegli, finalista al premio Dante Cappelletti 2005 e Rivelazioni, menzione Speciale premio Ustica per il Teatro 2007.  Molto attivi anche nel campo della formazione, creano un laboratorio teatrale permanente che nel 2006 con lo ‘spettacolo-esito scenico’ ‘Er-ra-rum Natura’, portato sulla scena dai venti allievi del corso 2005/2006 e curato da Fabio Marceddu e Antonello Murgia, ha ottenuto il primo premio (ex-aequo con Rossella Dassu) al concorso teatro in.corto organizzato dai cada die.  

Poetiche e linee del gruppo 

“Il percorso artistico del gruppo si snoda su vari livelli: un teatro ‘senza etichette’, che rifugge da clichè e stratagemmi, gerarchie e rapporti di prevaricazione. Un lavoro che trae spunto dalle discipline dei grandi maestri del passato ma sempre attento alle nuove idee, aperto alle contaminazioni intese come scambio e reciprocità. Teatro impegnato, che predilige l’attualità e l’impegno civile, affronta le grandi tematiche sociali e politiche anche scottanti e scomode, ma rappresentate con un piglio ironico, sarcastico, leggero, dissacrante e sempre tendendo ben distinti i due piani, arte e vita, palcoscenico e realtà. Elemento basilare della poetica del gruppo è la musica: mai intesa come commento o sottofondo o peggio ancora come sotterfugio ‘ruffiano’ d’accompagnamento, ma come forza narrante, perfettamente integrata e correlata alla drammaturgia. La sfida portata avanti nel lavoro svolto è quella di ritrovare un assetto e ristabilire un rapporto di pari dignità tra recitazione e musica, lontano dall’uso e abuso improprio e dagli accostamenti puramente casuali, basati su una puerile ed emotiva scelta dei brani musicali con cui guarnire i propri spettacoli. Lo sforzo è quindi quello di ritrovare una volontà che sia frutto di un intenso lavoro, di una scelta che abbia a monte un percorso costellato di dubbi, di infinite domande, simile al lavoro e alla fatica dello scultore. Si parte dall'individuo e dai suoi 'microcosmi' senza omologarlo a bandiere partitiche o politiche. Crediamo nell'impegno che parta dai singoli, visti come "moltitudini di individualità" e non come massa o popolo da educare e instradare".  Fabio Marceddu e Antonello Murgia